Peter Russell

(1921 - 2003)

 
 FOTO SU  http://www.onlusmecenate.it/peter_russel.htm
Erede di Pound e Eliot, la letteratura è, per lui intimamente elitaria: la sua poesia nasce dall'isolamento, dal ripiegamento interiore e dalla solitudine. Peter Russel è stato un poeta a tempo pieno, senza altra occupazione e ha vissuto una vita estetico-bohémienne. La sua poesia si ispira a Petrarca, del quale amava la purezza melica e musicale. Il sonetto, mi ha detto, "is a form of mind" (è una forma del pensiero"). Quando è venuto ad Arezzo, infatti, noi soci della Mecenate lo abbiamo accompagnato alla Casa di Francesco Petrarca, come lui stesso desiderava.

Peter Russel nasce a Bristol nel 1921 e pubblica le prime poesie su nel 1939. A sessantanni circa si trasferisce in Toscana ed è già considerato tra i maggiori poeti inglesi viventi. Peter Russel viveva a Pian di Scò, dove noi della Onlus Mecenate ci siamo recati. Il Comune di Pian di Scò lo aveva alloggiato in un mulino conosciuto come "La Turbina".

Tra 1990 e il 1992 a causa, prima di un incendio poi di un'alluvione, moltissimi suoi libri andarono persi. Tra questi, quaderni di memorie, saggi, appunti, traduzioni, fotografie e lettere con Pound, Quasimodo, Montale, Eliot, Ungaretti. La sua vita si è logorata in povertà in mezzo al fumo e all'alcol, unico diversivo sonoro al suo dolore e intimo scoramento.
Rimane qui, tra le mie carte, la traduzione di una poesia già presente su Internet e pubblicata sul mio quarto libro di poesia Habere Artem, che dedico a tutti i lettori, posteri del grande poeta Peter Russel.
 
GLEE
POESIA INEDITA DI PETER RUSSEL
 
For John Carey
 
When I hear the blackbird
Outside in the hedge-bank
I’m pleased with the world for once
I light my cigarette
And the acrid smoke whirls rank
Acerbic like ripe sloes
In November left on the tree
And the rich call (whatever it be)
Stays in my mind’s hearing
Another months, a season, …years
In a world that has become ugly
Music, gratis, a glee…
 
 
Peter Russel, Pratomagno, il 20 giugno 2000
 
 
Quando sento il merlo
Fuori nella panca della siepe/
Sono lieto una volta tanto del mondo
Accendo la mia sigaretta
E il fumo acre si propaga rancido
Acerbo come prugnoli maturi
Rimasti a novembre sull’albero
E il fragrante richiamo (qualsiasi sia)
Sta nell’udire della mia mente
Per un mese ancora, per una stagione. anni
In un mondo che è divenuto brutto
La musica, gratuita, allegria…
 
(Traduzione di Massimiliano Badiali).
 

                                                                           Prof. Massimiliano Badiali