MASSIMILIANO BADIALI

RECENSIONE A I PRIMI VERSI DI ALDA FORTINI

La raccolta presenta versi dotati di grande passione, che lasciano spazio sia alla pacata riflessione nellestasi paesaggistica, sia ad irruenti slanci di passione nella lotta fra tensione libertaria e interiore scoramento per la consapevolezza dellineluttabile irrangiungibilit della stessa.

Sullo sfondo livido di un paesaggio quasi onirico, al centro della raccolta sentiamo il grido dellio poetico, che a tratti pacato e a tratti con gran clamore, colora di rosso e grigio il pentagramma della raccolta. La vita quotidiana grigia come la malinconia, ha il suono del silenzio del nulla (da Riflessione), perch nessuna cosa diversa esiste e tutto mi sembra- pi morto di quel tempo cos vivo demozioni (da Primo giorno di scuola). Un senso di caducit e di tristezza nasce dal conscio consumarsi del tempo, dalla consapevole e sofferta fuga temporis: Ogni cosa diversa- il giorno dopo- sebbene mi si sfili- davanti, come ieri (da Ogni cosa a suo tempo). Il domani sar di nuovo- come ieri- come sempre (da E pensare che domani): la monotonia del rosario di giorni trascorsi nellattesa (da Qualcosa di nuovo) nel loro incedere pressante affrontata con unaperta ribellione. La titanica lotta si colora del rosso del martirio: (Non di me arrendermi da Battitura finale). Questansia di liberazione si carica di metafisico, poich lumanit intera immersa in una melma nausebonda, sospesa in argini dargilla, falciata dal destino come la pagliuzza di fieno. Da questo tormento eterno esce un verso secco, aspro e duro, poich la poetessa consapevole che la sua ricerca di libert si riduce- ad un pugno di sabbia (da Il pugno di sabbia).

Alcune poesie della raccolta (Camminando tra i viali, Il viale della stazione, Pausa di febbraio) evidenziano un sincretismo stilistico che, con semplice originalit, attinge al repertorio classico e lo inserisce in un contesto atemporale estatico e paesaggistico.

La tematica intimistico-ribellistica e paesaggistico-estatica e trovano un trait dunion nel verso, che sembra procedere secondo il filo rosso di scoperta e di ricerca lirica: ("Scrivo i passi a me- più brevi- scrivo il tempo incerto- del mio breve spazio- e non so nulla- della misericordia di domani" da L’inizio). Un verso metafisico che si libbra alla ricerca del nuovo e che non trova pace se non nella voglia del desiderio di nuovo (da L’inizio), che attende "nuove parole, nuovi giochi e nuovi ritrovi" (da Spartito). La ricerca del verso icastico diviene lodissea iniziatica nella terra di un seme ancora nascituro: (Ho cercato un fiore- gi appassito nel libro ed il nuovo- sorto nellattimo da Sequenza). La poesia solo permette alla poetessa la libert del non rimanere oltre- sotto lo stesso cielo (da Zingaro).

 

Prof. Massimiliano Badiali